MOZZARELLA. GIOIA DEL COLLE NE È LA PATRIA

Alcuni la definiscono “oro bianco pugliese”. Altri la chiamano semplicemente mozzarella. Gioia del Colle non è altro che un sinonimo. Sì, un sinonimo, perché il nostro paese, in provincia di Bari, è conosciuto in tutto il mondo proprio per questa eccellenza casearia.

La mozzarella gioiese è un classico formaggio fresco a pasta filata di consistenza molle ed elastica, dal colore bianco porcellanato. Noi di Vivolat la produciamo usando esclusivamente latte crudo bovino appena munto e trasferito nel caseificio entro poche ore, in modo da ottenere una mozzarella di qualità. Ottima sulla pizza, come ripieno dei panzerotti tipici della Puglia, come ingrediente fondamentale di lasagne e calzoni rustici, accompagnata dal pomodoro nell’insalata caprese, o semplicemente da sola, come antipasto o secondo piatto. Può avere varie forme e in base a queste viene indicata con nomi diversi. Noi produciamo nodini, fior di latte, treccine, ciliegine e sfoglia di mozzarella.

BONTÀ ANNODATA

NODINI

La mozzarella che meglio rappresenta la tradizione casearia di Gioia del Colle è certamente il nodino. La caratteristica di questa irresistibile tentazione è la forma annodata a mano della pasta filata. Realizzati rigorosamente a mano come tradizione artigianale vuole, i nodini presentano una consistenza più fibrosa rispetto alle altre mozzarelle. Questa caratteristica è apprezzata da molti, poiché la leggera resistenza alla masticazione che ne deriva fa sì che il gusto intenso del latte si sprigioni pian piano. 
 Produciamo nodini e nodi di mozzarella nei formati da 15-30-50-100-150-200-300 grammi.

LA CLASSICA 

FIOR DI LATTE

La fior di latte è forse la più conosciuta tra le varie tipologie di mozzarella. Un vero capolavoro di assoluta tipicità a cui non si può rinunciare. Colore candido, sapore particolarmente delicato, consistenza semi-morbida, forma sferica. Quando viene tagliata e per leggera compressione fuoriescono gocce di latte, a testimonianza di autentica genuinità. Se la si addenta è un esplosione di gusto. Nessuno riesce a resistere a una fior di latte fresca. 
 Vivolat la produce in pezzature da 100-125-200-300-400-500 grammi.

INTRECCI DI GUSTO

TRECCE E TRECCINE

Una variante delle tipica mozzarella gioiese è la treccia di mozzarella. Mastri casari dalle antiche tradizioni intrecciano a mano la pasta filata formando trecce, treccine e treccioni. Tra i vari formati è uno dei più apprezzati, sia per la consistenza corposa e umida, sia per la resa estetica. Colore bianco latte, aspetto striato tipico dei prodotti lattiero caseari artigianali, forma impeccabile. Assaporare queste prelibatezze significa fare un salto nella tradizione pugliese. Un viaggio in secoli di storia racchiusi sapientemente in un intreccio di gusto. 
 Disponibili nei formati da 50-100-300-500 grammi.

DA ASSAPORARE IN UN SOL BOCCONE 

CILIEGINE

Come dice il nome stesso le ciliegine ricordano la forma delle ciliegie o dei pomodori ciliegini. Hanno colore bianco porcellanato, gusto particolarmente fresco e delicato, consistenza morbida. Il piccolo formato di questa versione mignon della mozzarella di Gioia del Colle fa sì che le ciliegine siano particolarmente indicate per la preparazione di sfiziosi aperitivi e antipasti. Sofisticate mozzarelline con una peculiarità: una tira l’altra. 
 Perle di bontà nei formati da 15 e 30 grammi.

SPAZIO ALLA CREATIVITÀ

SFOGLIA DI MOZZARELLA

La stessa pasta filata che viene lavorata per la produzione della mozzarella viene modellata per formare una sfoglia, che potrà poi essere farcita a piacere dal consumatore a formare un rollè ripieno di gusto e bontà. Le mani sapienti dei nostri mastri casari lavorano la pasta con gentilezza, rispettandone la nervatura e facendo attenzione a non bucarla e a stenderla in modo tale che presenti lo stesso spessore in ogni sua parte. 
 Produciamo sfoglie di mozzarella da 500 e 1000 grammi.

MA COME SI PRODUCE 
LA MOZZARELLA DI GIOIA DEL COLLE?

Per produrre la famigerata mozzarella di Gioia del Colle è fondamentale seguire le fasi di lavorazione tramandate anni addietro.
Innanzitutto il latte vaccino crudo viene filtrato e trasferito in grossi contenitori in acciaio inox, dove viene riscaldato. Per aggiunta di caglio di vitello si ha la coagulazione delle proteine del latte e la formazione di una massa proteica, chiamata cagliata.
 Successivamente si effettua la rottura del coagulo, con l’ottenimento di grumi di piccole dimensioni, che vengono lasciati riposare nel siero per un tempo variabile, in modo da favorire l’acidificazione a carico dei fermenti lattici. 
La fase successiva è quella della maturazione della cagliata. Affinché quest’ultima si trasformi in pasta, è necessario che spurghi l’acqua che contiene. Si tratta di una fase delicatissima della lavorazione, poiché l’acidificazione determina l’aumento della permeabilità del coagulo favorendone lo spurgo e induce una protezione naturale del prodotto dall'azione di microrganismi patogeni. Il siero viene estratto fino al livello della cagliata, che viene successivamente tagliata in blocchi di circa 30 cm di lato e lasciata maturare immersa nel siero che fuoriesce dall'interno della massa. Solo un mastro casaro esperto e competente è in grado di capire quando la cagliata è pronta per le successive fasi. 
L’avvenuta maturazione si verifica mediante test della filatura, in cui, dopo aggiunta di acqua bollente (80-90°C), la cagliata fonde e viene sollevata e tirata per valutare se l’impasto ottenuto ha la giusta consistenza, è omogeneo e ha un aspetto lucido. Quando si verificano queste caratteristiche la cagliata è matura e può essere divisa dal siero. La prima passerà alla fase di filatura, da cui il termine pasta filata, che consiste nell'impastare la cagliata in acqua calda fino al desiderato grado di plasticità. Il siero invece, ricco di proteine, sarà usato per la produzione della ricotta. Durante la filatura si aggiunge il sale per conferire sapidità. 
Successivamente si procede con la mozzatura e la modellatura in varie forme.

FATTI DI LATTE. 
LA MOZZARELLA  E I SUOI PARENTI

Dalle nostre parti spesso utilizziamo l’espressione “Ti devo dire un fatto”, per indicare all'interlocutore l’imminente racconto di qualcosa, talvolta un pettegolezzo o uno scoop. Bene, ora vogliamo dirvi dei fatti. Fatti di latte. Curiosità e dicerie sulla mozzarella e i suoi parenti. 

Le origini della mozzarella sono incerte. Si vocifera che risalgano al XVI secolo, ma, secondo una recente e autorevole ricerca, la sua più lontana parente fu prodotta già nel Paleolitico. Alcuni ritrovamenti archeologici fanno infatti pensare che già più di 7500 anni fa l’uomo avesse trovato il modo di separare la parte grassa del latte e di produrre l’antenata della mozzarella.  

Il termine “mozzarella” deriva dal verbo “mozzare”, ad indicare la pratica di tagliare con le mani la lunga pasta filata per ottenerne dei piccoli pezzi da modellare in varie forme.

Per ottenere 1 kg di mozzarelle sono necessari 8-9 litri di latte.

La mozzarella è il formaggio italiano più conosciuto al mondo.

La mozzarella di Gioia del Colle è prodotta esclusivamente con latte vaccino

 Per assaporare a pieno il gusto della mozzarella, questa dovrebbe essere portata a temperatura ambiente una mezz'oretta prima di essere servita e consumata
Questa regola dovrebbe essere seguita in generale per tutti i formaggi, sia freschi che stagionati.

La mozzarella di Gioia del Colle è una eccellenza gastronomica unica al mondo e per questo è stato avviato l'iter per l'ottenimento della Denominazione di Origine Protetta
in modo da tutelarla e salvaguardarla.
Se volete assaggiare una buona mozzarella di Gioia del Colle dovete assolutamente provare la nostra! 
Vendita al dettaglio e all'ingrosso per accontentare proprio tutti.  

CARATTERISTICHE NUTRITIVE (valori medi riferiti a 100 grammi di prodotto)